Valle Camonica, ITALY
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Adamello: the dream

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Adamello: the dream

Non è una vetta con particolari caratteristiche dal punto di vista escursionistico, ma già prima del 2018, anno di intitolazione a “vetta sacra alla patria”, per i camuni è la vetta che li rappresenta, che rappresenta un popolo che ogni giorno vede il sole fare capolino dai crinali della cima o dalle asperità dei monti che con essa vanno a formare il gruppo dell’Adamello, imponente ed importante, simbolo di sicurezza e robustezza, roccaforti della Grande Guerra.
Alta e maestosa cima Adamello è il sogno di chi ama la montagna, raggiungibile da lunghi sentieri o da vie ferrate, sempre passando attraverso il maestoso ghiacciaio del Piandineve che avvolge la vetta come una coltre nevosa.

In montagna coi camuni ha scelto una via meno tecnica, ma di certo molto impegnativa visti dislivello e lunghezza del percorso; si parte di venerdì pomeriggio, è il 19 luglio, mentre la settimana volge al termine sono le 15.30 quando in località Fabrezza, poco sopra l’abitato di Saviore dell’Adamello, incontriamo Guglielmo, la guida che ci condurrà in cima in sicurezza aiutandoci a raggiungere il nostro sogno. Si parte in direzione val Salarno, percorrendo la strada che conduce al lago artificiale Enel (lago Salarno appunto), che oltrepassiamo dopo poco più di un’ora di cammino; proseguiamo per altri 50 minuti circa di cammino raggiungendo il rifugio Prudenzini, nostra sistemazione per la notte. Cena al rifugio dopo esserci sistemati in camerata e poco dopo aver consumato gli ottimi piatti forniti dal rifugio andiamo a dormire per un riposo che ci permetta di affrontare al meglio la salita verso la cima.

L’indomani, è sabato 20 luglio, alle ore 4.00 suona la sveglia e dopo la vestizione ed un’ottima colazione, sono le ore 5.00 quando partiamo, guidati da Guglielmo, alla volta del sogno.
La salita si fa subito impegnativa e ci vogliono poco più di 3 ore per risalire le pendici fino al passo Salarno dove, dopo una breve sosta per rifocillarci, unirci in cordata e dotarci di ramponi da ghiaccio, affrontiamo il Piandineve alla volta delle roccette della parete est, ultimo ostacolo prima della vetta.

Ore 9.45, siamo in cima. Il masso granitico che sorregge la croce e porta la targa affissa dagli alpini in occasione del centenario dalla fine della Grande Guerra lo scorso luglio 2018 è davanti ai nostri occhi; sono lì, masso, croce e targa, a ricordare i sacrifici dei valorosi giovani soldati italiani che su queste montagne hanno difeso la Patria in condizioni di freddo, mal vestiti e mal nutriti, stoici ed impavidi.
Pensieri affollano le menti di ognuno di noi lasciando che la carica emozionale del luogo prenda il sopravvento, qualcuno anche dialogando con i compagni d’avventura, altri racchiusi nel proprio silenzio. Ricordi e speranze oltre i 3500 metri quando tutti, credenti o meno, godono della bellezza di quanto dal basso non ci è dato di ammirare.

È passata meno di un’ora, ma è tempo di ripercorrere le nostre tracce per tornare a valle, verso il rifugio Prudenzini, ma non prima di aver deviato verso destra il nostro cammino sul Piandineve per raggiungere il bivacco Giannantonj, dove la nebbia si fa un po’ più fitta dopo essere stata altrove per permetterci di immortalare nelle nostre menti lo spettacolo infinito del gruppo dell’Adamello.

Non ci resta che scendere verso il rifugio Prudenzini da dove, dopo aver mangiato e bevuto qualcosa in compagnia, si riparte alla volta di casa, carichi di emozioni e di soddisfazione.

Dalla pagina Facebook di Stefano Volpi

Finalmente! 
eh si, dopo 15 giorni trovo il tempo anch’io, per realizzare e descrivere l’immensa emozione provata nel farmi conquistare dall’Adamello. Dopo anni di ammiccamenti e di false scuse, finalmente ho trovato il coraggio per affrontare con i miei mitici amici Sandra,Daniele,Lorenzo e Stefano la nostra meravigliosa vetta. Nei vari sentieri e giri per le nostre favolose montagne, quante volte abbiamo detto “fai la foto, ma mi raccomando prendi dentro l’Adamello”…….si pero’ Lui era sempre la’ in fondo, racchiuso solo in una foto. Quanto volte abbiamo alzato a Lui lo sguardo, ma nessuno fiatava, quasi intimoriti dalla sua maestosa eleganza. E cosi, un sabato di giugno, salendo per il Macherio, il buon Lorenzo ad un certo punto mi fa “allora Ste, a luglio andiamo in Adamello?” …sembrava l’ennesima frase buttata li, ed io “ok , se si va si puo’ fare”………..passano i giorni arriva luglio e sembra l’ennesima rinuncia…..ed invece no!.. stavolta il Lorenzo e’ proprio convinto e verso i primi di luglio mi conferma,venerdi 19 “Prudenzini” e sabato 20 attacco alla vetta………….cavolo stavolta e tutto vero! ok.! Passano i giorni tra preparativi e aspettative, come se partissimo per l’Everest, ma per noi tant’e’ e finalmente arriva venerdi 19!..Raggiunta la nostra mitica guida Guglielmo ( a cui rivolgo un grazie per tutto quello che ha fatto) a Fabrezza siamo saliti al Prudenzini, tappa di avvicinamento alla meta. Dopo una notte insonne, piu’ per l’emozione di cio’ che indiveniva, alle 4 suona la sveglia ma non c’e ne era bisogno, tutta la truppa aveva ormai gli occhi aperti……..LUI ci attendeva. Ore 5, ancora nelle ombre della notte e in fila dietro Guglielmo, partiva la carovana, attaco alla vetta!………..prima su su su verso il passo Salarno, e dopo quasi 3 ore di salita, ecco la prima emozione …………davanti a noi il Pian di Neve……..no,no, non e’ un foto su Yuotube scattata da qualcun altro che c’e stato………no e’ tutto vero, ci guardiamo tutti negli occhi e quasi lucidi ci diciamo stavolta la stiamo facendo davvero grossa!!aahhahaha………..ora imbrago,ramponi, cordata e via a calpestare il Sacro manto nevoso del Pian di Neve, con il monte Fumo davanti a noi, con il Corno Miller, non piu’ un puntino su la’ in alto, ma li di fianco e LUI la’ in fondo sempre piu’ vicino………..dopo piu’ di un ora e mezza, anche il Pian di Neve benevolo ci ha lasciato strada………..ed ora LUI e li’…sopra le nostre teste, ancora 150m di dislivello e le ultime roccette insidiose e faticose da superare…………e poco prima delle 10 ecco la vetta, ADAMELLO siiiiiii chi hai conquistato!!!………………grazie ancora una volta alla montagna che sani e salvi ci ha regalato una giornata indimenticabile e favolosa!……………………grazie ADAMELLO e grazie ai miei compagni di avventura Sandra,Daniele,Lorenzo e Stefano………………e la mitica Elena che giunta con un altra comitiva, il fato ha voluto che ci incontrassimo lassu’……………………..