Valle Camonica, ITALY
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Edolo-Malga Mola

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Edolo-Malga Mola

In un aprile che non ci nega le nevicate che in quest’inverno arido non si erano mai viste, non potevamo non approfittare della giornata primaverile di sabato 13. In quota le precipitazioni della settimana hanno scaricato un manto nevoso instabile visto il periodo e la scelta è stata di partire dal basso (Edolo 700 mslm) e raggiungere malga Mola, sempre in territorio edolese, a circa 1700 mslm.
Un’ascesa di 1000 mt lungo un percorso di 11 km circa che non tarda a presentare le difficoltà del dislivello che si va ad affrontare; appena usciti dall’abitato camuno, salendo da via Foppa, via Canale e poi da via Togni si intraprende un’ardua salita su una strada agro-silvo-pastorale che porta alla località Schelcc dove si attraversa il piccolo agglomerato di case passando sotto un caratteristico portico. La strada prosegue con pendenze importanti fino ad arrivare al piano da percorrere per raggiungere la frazione di Vico, borgo di 35 abitanti a 950 mslm. Da qui si torna a salire verso località Niffa e poi verso le baite del Còren. Già dopo la frazione edolese, salendo, qualche pianta ostruisce il percorso costringendoci ad aggirare gli ostacoli passando sopra o attraverso le fitte ramaglie di abete o larice, ma è in località baite del Còren che ci rendiamo definitivamente conto di quanto i forti venti di qualche mese fa abbiano provocato ingenti danni: un incrocio tra due strade interamente sommerso da 5 o forse più piante cadute sul percorso che ci costringono ad un taglio attraverso un tracciato alternativo, ma non è che l’inizio di una serie di variazioni al percorso; dove possibile si passa sotto i tronchi, tra la selva di fronde, dove il groviglio è troppo intricato si supera l’ostacola passandoci sopra o aggirandolo. Ma dopo quasi 5 km di escursione, dove nell’ultimo tratto si calpesta anche un po’ di neve (poca e affrontabile senza difficoltà con i soli scarponcini vista anche la poca pendenza del terreno), si avvista finalmente la sagoma del rifugio Mola da dove poi si scende verso la chiesetta eretta dagli alpini nel 2010 in ricordo del battaglione Edolo e del cappellano Don Gnocchi. Un paesaggio incantevole quello di Mola con la sua grande piana, popolata qua è la da baite che in questo periodo sono silenziose, ma che in estate si animano dei tanti edolesi e non solo, proprietari delle stesse o amici invitati per una grigliata in compagnia.
Per noi, dopo la fatica della salita, un veloce pranzo al sacco (un cambio repentino del meteo con un vento pungente ci ha fatto accorciare i tempi della sosta) per poi affrontare la discesa, più di petto (circa 5,5 km a fronte degli 11 della salita), giù lungo la strada che passa dalle località Cuel e Sergioli, sempre con qualche variazione causa ostacoli, fino a San Clemente. Da qui lungo la strada carrabile che sale verso malga Mola, si raggiunge nuovamente l’abitato di Edolo dove per scendere verso il centro storico, punto di partenza dell’escursione, si può percorrere la via Crucis, strada storica che ripropone le raffigurazioni delle stazioni che secondo la tradizione Cristiana raffigurano il doloroso percorso verso il Golgota e la crocifissione di Gesù Cristo.